
Un recente studio delle Società italiana di Medicina Ambientale (SIMA), sembrerebbe dimostrare una relazione tra l’elevata presenza di polveri sottili nell’aria, e l’incidenza di diffusione del virus covid-19.
Lo studio è stato eseguito incrociando i dati sulla rilevazione dell’inquinamento, e i dati sanitari di casi di contagio riportati dalla protezione civile.
Emergerebbe una correlazione tra le zone che superano i limiti consentiti di legge, per gli inquinanti di tipo PM10 e PM2,5 e il numero dei casi infetti da covid-19.
Questa conclusione potrebbe spiegare come mai il nord Italia e la pianura stiano vivendo questo periodo di alta incidenza di casi, rispetto al resto d’Italia.
La scoperta di una relazione tra inquinamento e propagazione di virus non è nuova, e già da tempo i ricercatori hanno osservato come alcuni agenti inquinanti possano fungere da veri i propri vettori per le molecole di virus.
fonte: sole 24 Ore